Un utilizzo attento e avanzato della ventilazione industriale consente grandi risparmi energetici e un miglioramento del comfort e della produttività dei lavoratori

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La ventilazione dei grandi ambienti industriali è una pratica necessaria, per il comfort degli addetti, per la loro sicurezza e per quella delle produzioni.

Efficienza progettuale ed energetica

Oggi è possibile affrontare queste problematiche con l’ efficienza, sia progettuale che energetica, e con un notevole contenimento dei costi d'installazione ed esercizio. I sistemi  in questo campo possono essere di due tipi: centralizzati e modulari.
I primi si contraddistinguono perché hanno un solo impianto di trattamento dell'aria, o più impianti nel caso di strutture di grandi dimensioni e distribuiscono l'aria climatizzata nei punti di erogazione grazie a delle canalizzazioni; i secondi, invece, sono rappresentati da impianti di taglia più piccola, autonomi, che possono essere installati direttamente nei punti d'erogazione, combinando le varie tipologie di apparecchi modulari a seconda delle differenti esigenze delle aree interessate dalla climatizzazione.  
Ciò permette una grande flessibilità sotto tutti gli aspetti e consente, tramite l'utilizzo di sistemi di regolazione specifici e dedicati di efficientare, al massimo e in tempo reale, l'azione degli apparecchi modulari di ventilazione.

Sistemi centralizzati vs sistemi modulari

I sistemi centralizzati, essendo dotati di canalizzazioni, necessitano di costose ispezioni e operazioni di pulizia periodiche, pena la perdita della sicurezza sanitaria e un drastico calo dell'efficienza energetica. Con i sistemi modulari, installati al soffitto o al tetto, si immette o estrae l'aria con recupero energetico che può arrivare anche fino all'84% direttamente nei punti nei quali serve, evitando la stratificazione d'aria negli ambienti e riducendo così la dispersione del calore attraverso il tetto. Inoltre, grazie alla distribuzione ottimizzata dei flussi, viene ridotta la necessità complessiva d'aria da trattare, cosa che rappresenta un ulteriore risparmio sul fronte energetico. Il tutto a parità di comfort degli addetti. Il risparmio energetico, quindi, avviene mantenendo la temperatura ideale e la qualità dell’aria, cosa indispensabile per non fare calare la produttività delle persone e avere una soddisfazione ottimale dei dipendenti.
Altro aspetto da non sottovalutare è quello dell’efficienza di distribuzione, non essendoci canali non devo dedicare parte dell’energia a vincere le perdite di carico degli stessi.

Qualche dato

A dimostrazione di quanto sia importante la qualità dell'aria sul posto di lavoro c'è la ricerca realizzata da alcuni studiosi delle università statunitensi di Harvard e Syracuse che hanno misurato le performance dei lavoratori in presenza degli inquinanti nell'aria, pubblicata nel 2015 sulla rivista Environmental Health Perspectives. In questo quadro gli scienziati hanno utilizzato nei loro test, un gas non velenoso come la CO2, in tre concentrazioni: 550 ppm (Parti per milione), simile a quella degli spazi aperti; 945 ppm, la quantità di CO2 che c'è nella maggioranza dei posti di lavoro e 1.400 ppm ossia la quantità limite che si raggiunge negli uffici e nei locali industriali. Negli ambienti con queste tre concentrazioni di CO2 hanno analizzato le funzioni cognitive e la produttività di una serie di volontari, prendendo in considerazione nove fattori diversi per valutare le performance: fissata a 100 la produttività dei lavoratori che operano alla concentrazione di 550 ppm, è stato verificato un calo del 15% in coloro che lavoravano avendo a disposizione un'aria con la concentrazione di 945 ppm di CO2, mentre il calo, è arrivato persino al 50% per coloro che svolgevano la propria attività lavorativa a una concentrazione di 1.400 ppm di CO2.
Ridurre in maniera significativa gli inquinanti sul posto di lavoro, quindi, significa anche, efficientare i processi lavorativi e non solo i consumi energetici. 

Autore
Sergio Ferraris
Giornalista scientifico