Il conto termico che diventa 2.0 prevede incentivazioni molto interessanti per le Pubbliche Amministrazioni.

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Conto termico 2.0 ecco quali sono le novità per gli incentivi nella Pubblica Amministrazione. Prima di tutto è necessario fare delle distinzioni tra platea di beneficiari, perché in base a ciò nel Conto termico cambiano, sia le tipologie degli interventi, sia le modalità d'accesso all'incentivo.

Vediamo ora gli interventi riservati solo alla Pubblica Amministrazione

Successivamente vedremo quelli per i privati, che sono quelli ai quali vanno duecento milioni di euro l'anno d'incentivi e che sono raggruppati nella categoria 1 come "interventi di incremento dell’efficienza energetica":

  1. l'isolamento termico di superfici opache;
  2. la sostituzione di chiusure trasparenti;
  3. la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti con generatori di calore a condensazione;
  4. l'installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento.

Cosa si aggiunge al Conto Termico precedente

Fino a qui abbiamo visto misure già previste nel precedente Conto Termico al quale, con il 2.0 si aggiungono:

  1. la trasformazione degli edifici esistenti in «edifici a energia quasi zero» (nZEB);
  2. la sostituzione di sistemi per l’illuminazione d’interni e delle pertinenze esterne degli edifici esistenti con sistemi efficienti di illuminazione;
  3. l'installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico (building automation) degli impianti termici ed elettrici degli edifici.

Bene concentriamoci sul secondo listato, perché qui risiedono le novità che il legislatore ha voluto valorizzare. In primo luogo è necessario che cosa siano gli edifici a energia quasi zero (nZEB). Diciamo prima di tutto che non esiste una definizione univoca perché l'Unione Europea ha lasciato libertà agli Stati Membri circa la definizione degli stessi. 

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Cosa sono gli edifici a energia quasi zero (nZEB)?

In primo luogo è necessario che cosa siano gli edifici a energia quasi zero (nZEB). Diciamo prima di tutto che non esiste una definizione univoca perché l'Unione Europea ha lasciato libertà agli Stati Membri circa la definizione degli stessi.

Le direttive Ue che regolano la questione sono la 2012/27/UE che fissa i criteri costruttivi e la 2010/31/UE sulla prestazione energetica in edilizia che è stata recepita dal decreto legge n. 63, convertito in legge n. 90/2013, che modifica a sua volta il decreto legislativo n. 192 del 19 agosto 2005.

La materia è complessa e sarà oggetto di un ulteriore approfondimento necessario perché per installatori e professionisti, trovandosi ad affrontare capitolati, sarà necessario gestire bene la materia.

In questo quadro è sufficiente fissare il fatto che il fabbisogno energetico per gli edifici passivi è di 15 kWh/m2anno e per avere un nZEB è necessario ridurre drasticamente i consumi energetici in questa direzione. Partendo da valori che spesso sono al di sopra del minimo della classe G: 175 kWh/m2anno. Nell'intervento di ristrutturazione è compreso anche l’ampliamento fino ad un massimo del 25% della volumetria.

La definizione di Building Automation, contenuta nel Conto termico è invece quella delle installazioni di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici per il miglioramento dell’efficienza energetica nel riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e condizionamento, produzione di acqua calda sanitaria, controllo delle schermature solari, centralizzazione delle diverse applicazioni, diagnostica e rilevamento dei consumi.

Insomma tutto il mondo dell'Internet of Things, più la sensoristica e il controllo applicate al mondo della gestione dell'energia negli edifici, a questo punto è incentivabile.

Una leva non indifferente per le imprese attive nel settore anche perché gli incentivi potrebbero andare a formare un mercato per installatori e professionisti che a sua volta diventa uno zoccolo duro per le aziende da cui partire alla conquista di mercati esteri. Nel prossimo post vedremo nel dettaglio gli incentivi per i privati.

 

Autore
Sergio Ferraris
Giornalista scientifico