Soluzioni Hoval per produrre ACS e contenere il rischio di proliferazione batterica.

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La legionellosi rappresenta un potenziale rischio per la salute e può avere anche un decorso mortale. In Italia l’incidenza dei casi è passata dal 2,3% nel 2013 al 3,3% nel 2017 e al 4% nel 2019. La maggior parte dei casi segnalati aveva sviluppato la malattia in ambiente sanitario o turistico/residenziale o sportivo e generalmente in situazioni in cui gli impianti erano rimasti chiusi per un certo periodo prima di essere riavviati.

L’habitat preferenziale per la proliferazione della legionella è infatti l’acqua calda, se ristagna per alcuni giorni ad una temperatura compresa tra i 32 ed i 42 °C, mentre il batterio muore a temperature sopra i 60- 65 °C. Il terreno più fertile per la sua proliferazione è quindi l’acqua che ristagna negli impianti ché rimangono temporaneamente inutilizzati o negli impianti particolarmente vetusti che, proprio per questo, presentano delle “sacche” di ristagno dove il batterio si può facilmente moltiplicare. La diffusione avviene poi attraverso le piccole gocce di acqua che si generano quando, ad esempio, si fa una doccia calda. Non è un caso che l’ISS abbia emanato delle specifiche linee guida durante il lockdown da Covid, per prevenire la contaminazione da legionella negli impianti idrici delle strutture turistico-ricettive, piuttosto che negli edifici industriali o nei riuniti odontoiatrici degli studi dentistici rimasti a lungo chiusi.

Una corretta progettazione e l’installazione di impianti tecnologicamente evoluti e studiati per prevenire il rischio legionella possono comunque rappresentare un valido strumento per contrastarla. La produzione di acqua calda sanitaria pulita ed efficiente parte innanzitutto dal sistema di generazione del calore sanitario. Il sistema di generazione, da solo, non è in grado di garantire la certezza che non vi sia legionella all’interno delle reti, ma costituisce certamente la prima linea di azione per muovere verso un sistema pulito ed economico. É fondamentale ricorrere anche ai trattamenti chimici, che consentono il controllo della proliferazione batterica anche nei rami terminali delle reti, un accorgimento particolarmente consigliabile in contesti a rischio, quali strutture sanitarie e le RSA.

Quali sono le esigenze dell’installatore e del cliente finale in materia di ACS? Per l’installatore è sicuramente importante la facilità del sistema, la sua bassa manutenzione, il costo competitivo e la possibilità di gestirlo da remoto. Diverso il punto di vista dell’utente finale che è più orientato al servizio effettivo: desidera che il sistema sia igienicamente sicuro, salubre, che non presenti problematiche tecniche e possibili interruzioni, oltre alla garanzia di un costo contenuto e di un partner di riferimento di fiducia. Hoval, con le sue soluzioni, soddisfa entrambi.

Soluzioni Hoval per la produzione di ACS

Ne ha parlato Marco Bellini, PM Hoval, durante il suo intervento al recente evento virtuale “Stop alla Legionella”, presentando le due tipologie di sistemi di generazione dell’ACS presenti sul mercato: i sistemi di accumulo e i sistemi istantanei o a flusso continuo. “Nella preparazione di ACS – ha spiegato Bellini - possiamo intervenire in due modi: creando sistemi di generazione che prevedono un accumulo e sono però più vulnerabili e sistemi a flusso continuo che producono ACS nel momento esatto in cui l’utenza li richiede. Questi ultimi sono sistemi che prevengono a monte il rischio di proliferazione batterica e non richiedono l’utilizzo di additivi chimici.  Poi è passato a illustrare alcune delle soluzioni Hoval più performanti:

 

Transtherm® Aqua L/ F

Stazioni a scambio termico istantaneo, costituite da moduli preassemblati con uno scambiatore a piastre, che si adattano perfettamente in ambito condominiale, ospedaliero e ricettivo-sanitario.   

 

Modul Plus

Un sistema semi-istantaneo costituito da scambiatori a fascio con un mix tra contenuto e flusso continuo su richiesta dell’utente.

 

Bollitore stratificato VarioVal

Tramite l’efficientamento della stratificazione termica al suo interno consente sia la produzione di ACS igienica, sia l’ottimizzazione dei consumi di un impianto di generazione (caldaia a gas a condensazione o pompa di calore).

A Verbania e a Milano

Un caso applicativo interessante è il complesso residenziale La Castagnola, affacciato sul Lago Maggiore. Qui la centrale termica garantisce all’utenza il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria grazie alla pompa di calore geotermica Hoval Thermalia®, alla caldaia a condensazione Hoval UltraGas® e ai preparatori istantanei di ACS Hoval  Trans Therm®. Il raffrescamento è garantito da un sistema Free Cooling che sfrutta esclusivamente l’acqua di falda senza fare intervenire la pompa di calore, con grandi benefici sui consumi. L’intero impianto è gestito dal sistema di regolazione Hoval Digital e collegato online per un’ottimale gestione da remoto dell’impianto.

Interessante anche la case-history di un condominio di 300 appartamenti a Milano, dove sono state installate 4 sottostazioni Transtherm® Aqua L per la produzione di ACS, ciascuna da 270 kW, oltre a 2 accumuli CombiVal da 5.000 l ciascuno, gestiti sempre con il supporto di Hoval Digital.

Autore
Francesca Osio