Il filo rosso della carità a Novara
Il filo rosso della carità a Novara
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La storia della Casa del Divin Redentore affonda le sue radici nell’immediato dopoguerra ed è indissolubilmente legata alla figura di Rina Del Ponte Musso (Medaglia d’oro al valor civile), a Novara conosciuta come la Maestra Rina Musso, che dedicò tutta la sua vita a sostegno dei poveri e dei reietti della società.
Il sogno di una nuova vita per la Casa
La Cooperativa Gerico, di cui don Campiotti è presidente, ha partecipato a un Bando Emblematico della Fondazione Cariplo, con un progetto di ristrutturazione integrale ed energeticamente sostenibile che è stato giudicato particolarmente valido e meritevole.
Un cospicuo finanziamento, al quale si sono aggiunte nel tempo donazioni e importanti iniziative di charity da parte di altre Fondazioni e Associazioni presenti sul territorio, ha consentito la realizzazione del progetto.
Tecnologie Hoval per la Casa del Divin Redentore
Durante i lavori di riqualificazione, oltre alla finalità etico-sociale, si è tenuto conto anche il valore della sostenibilità e dell’indipendenza energetica. Si è partiti da una specifica esigenza di Don Campiotti di realizzare un pozzo di prelievo per poter irrigare l’orto con il minimo consumo di risorse. L’acqua emunta dal terreno è stata lo spunto per pensare e progettare un sistema di climatizzazione geotermico reversibile ad acqua di falda che riscaldi in inverno e raffreschi in estate.
L’acqua prelevata dall’ambiente viene comunque restituita all’ambiente totalmente incontaminata con una circolarità che risponde all’esigenza di sostenibilità. Inizialmente l’impianto geotermico, alimentato tra l’altro da un impianto fotovoltaico da 20 kW, doveva essere sufficiente per riscaldare l’intera struttura ricettiva. Quando poi si è aggiunta la sartoria, è stata creata una minirete di teleriscaldamento. Hoval ha fornito anche i pannelli solari termici, i sistemi di accumulo per la produzione di ACS e una caldaia a condensazione a integrazione degli impianti
Visti da vicino: gli impianti Hoval utilizzati
Grazie ai due circuiti frigoriferi completamente indipendenti, la Thermalia Dual R garantisce la massima affidabilità di esercizio. Gli scambiatori di calore ad ampia superficie in acciaio inox consentono inoltre il migliore trasferimento di calore all'acqua di riscaldamento, consentono di raggiungere elevate temperature dell'acqua e ottengono quindi un eccellente rendimento.
Estremamente silenziosa, Hoval Thermalia Dual (55) R presenta anche la funzione di raffreddamento integrata il sistema di regolazione Hoval TopTronicE contribuisce infine a rendere più smart l’impianto, consentendo la perfetta gestione integrata con tutte le componenti dell'impianto ed il controllo remoto ottimizzandone i consumi e rendendolo più sostenibile.
L'integrazione di sistema consente infine di sfruttare efficacemente l'apporto gratuito del sole, grazie a 6 collettori solari termici Hoval UltraSol per la produzione di acqua calda sanitaria, opportunamente integrati con 2 bollitori Hoval ESSR e un accumulo inerziale Hoval EnerVal.
La massima efficienza del sistema è garantita dalla presenza del sistema di regolazione Hoval Top TronicE che gestisce i generatori, il campo solare e tutti i circuiti a servizio delle varie zone della struttura. L’innovativo sistema Hoval Top Tronic E è in grado di regolare la produzione di calore a seconda delle previsioni del tempo e delle effettive necessità. La digitalizzazione dell’impianto è stata ulteriormente integrata con il sistema di supervisione da remoto Hoval Top Tronic Supervisor che tramite Cloud e una rete VPN permette in controllo on-line dell'intero sistema, consentendo di ottimizzare i consumi grazie a una dettagliata reportistica degli stati di funzionamento del sistema impianto e alla predittività atmosferica. In questo modo, oltre a fornire dati analitici sul funzionamento e sull'efficienza dell'impianto, sui consumi e sulle eventuali anomalie che potrebbero comportare inutili sprechi, il sistema consente di consumare meno e di risultare quindi più sostenibile, grazie a una ridotta emissione di CO2.