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Bonus e incentivi disponibili per l’installazione delle pompe di calore nel 2025

Bonus e incentivi disponibili per l’installazione delle pompe di calore nel 2025

Le pompe di calore sono una tecnologia chiave per l’attuale processo di transizione energetica: scopri i bonus e incentivi a disposizione.

Attraverso la creazione del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), l’Unione Europea ha chiesto ai governi di tutti i suoi stati membri di indicare chiaramente il modo in cui ognuno di essi si impegnerà a contribuire al processo di decarbonizzazione e transizione energetica del vecchio continente, rispettando gli accordi presi in sede internazionale con la sottoscrizione dell’Accordo di Parigi e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

Tra le tante iniziative e tecnologie previste all’interno del documento presentato dal nostro attuale governo ci sono anche le cosiddette pompe di calore, che rappresentano, non soltanto per il nostro paese, una categoria di dispositivi centrali per il processo di transizione energetica.

Che bonus e incentivi sono previsti nel 2025 per l’installazione di pompe di calore?

Nel corso del 2025, il governo italiano metterà a disposizione dei suoi cittadini diversi incentivi per l’acquisto e l’installazione di pompe di calore. Ognuno di essi ha caratteristiche e modalità di funzionamento differenti. Vediamole nel dettaglio.

Conto Termico 3.0

Il Conto Termico 3.0, in corso di approvazione che sarà disponibile da gennaio 2025 è l’evoluzione dell’omonimo incentivo statale a cui possono accedere tutti i soggetti privati, le imprese, i condomini e le Pubbliche Amministrazioni che rispettano i requisiti per ottenere l’agevolazione. Attualmente al suo interno rientrano diversi tipi di intervento, tra cui:

  • l’isolamento termico (coibentazione) di pareti e coperture;
  • la sostituzione degli infissi;
  • l’efficientamento dell’illuminazione d’interni;
  • la trasformazione degli edifici in nZEB, edifici in cui tutta l’energie necessaria al loro funzionamento proviene da fonti rinnovabili;
  • la building automation, ovvero l’automazione delle funzioni di un edificio o di un immobile, l’installazione di un impianto demotico e il teleriscaldamento;
  • le schermature solari;
  • la sostituzione degli impianti esistenti per la climatizzazione con caldaie e condensazioni e, appunto, pompe di calore.

Per quanto riguarda queste ultime, i vincoli tecnici necessari per ottenere l’incentivo sono un COP superiore ai requisiti minimi per le pompe di calore per il riscaldamento e uno superiore a 0=2.6 per quelle necessarie alla produzione di acqua calda sanitaria.

Altri vincoli tecnici sono l’installazione di un impianto solare termico dotato di certificazione Solar Keymark garantito 5 anni e dispositivi multimediali che seguono lo standard UNI EN 15323.

La domanda per accedere al Conto Termico va fatta attraverso il portale del GSE, entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento realizzato. Questa procedura viene definita “Accesso diretto” e riguarda sia i privati, che le PA.

Inoltre, il GSE pubblica e aggiorna regolarmente il catalogo contenente l’elenco degli apparecchi domestici, con caratteristiche garantite e note, tutti di potenza inferiore ai 35 kW, che se utilizzati permettono di accedere ad una procedura semplificata.

I tempi di pagamento dell’incentivo sono di circa due mesi, e il limite massimo per la loro erogazione in un’unica rata è di 5000€. Il Conto Termico può coprire fino al 65% del costo dell’intervento per cui viene erogato.

Anche se al momento non sono disponibili notizie in merito ai tempi di approvazione definitiva e pubblicazione del nuovo decreto, queste sue caratteristiche dovrebbero rimanere invariate. Le principali novità in discussione per la versione 3.0 del Conto Termico riguardano infatti l’apertura dell’incentivo verso le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), l’autoconsumo collettivo e gli enti del terzi settore; la possibilità di incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo e di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici; la promozione di interventi privati per l’installazione di impianti di piccole dimensioni ad alto rendimento.

Ecobonus

Diversamente dal Conto Termico, l’Ecobonus non è un incentivo ma una detrazione fiscale. Se, nel primo caso, la somma corrispondente all’incentivo calcolato viene versata direttamente a chi ne ha diritto tramite un bonifico bancario, con l’Ecobonus essa viene invece detratta dall’Irpef.

Fino al 2024 entrambe le formule coprivano la medesima percentuale, fino al 65%, del costo dell’intervento sostenuto, a seconda del tipo di lavoro effettuato, facendo sì che Conto Termico 2.0 ed Ecobonus 65% non fossero cumulabili tra loro.

Dal 2025 questa situazione cambierà e l’Ecobonus passerà a coprire il 50% delle spese effettuate nelle “prime case” e il 36% per quelle effettuate nelle “seconde case”. Aliquote che si ridurranno ulteriormente nel biennio 2026-2027, quando passeranno al 36% per le “prime case” e al 30% per le “seconde case”.

Tra gli interventi detraibili grazie all’Ecobonus ci sono:

  • la sostituzione parziale o integrale degli impianti di climatizzazione invernale esistenti;
  • la sostituzione degli scaldacqua tradizionali;
  • l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali;
  • l’installazione di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti;
  • tutti gli interventi di riqualificazione energetica.

Per ottenere l’Ecobonus per uno o più di questi interventi è necessario inviare comunicazione all’Enea, allegando alla comunicazione l’asseverazione che l’intervento risponda ai requisiti fissati dalla legge. Tale asseverazione deve essere firmata da un tecnico.

L’invio dovrà avvenire entro e non oltre 90 giorni dal termine dei lavori tramite il sito web dell’ente. Nella compilazione della pratica va sempre indicato il prezzo congruo dell’intervento.

Una volta accordata, la detrazione Irpef viene ripartita in 10 quote annuali, di importo pari entro i limiti della propria capienza fiscale.

Ad avere diritto a questo bonus fiscale sono le persone fisiche, compresi gli esercenti di arti e professioni; i contribuenti titolari di reddito d’impresa, come persone fisiche, società di persone e di capitali; le associazioni tra professionisti; gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale; tra le persone fisiche possono fruire dell’agevolazione anche i titolari di un diritto reale sull’immobile, i condòmini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali, gli inquilini, coloro che hanno l’immobile in comodato.

Bonus ristrutturazioni

Da molti anni, il bonus ristrutturazioni  è una delle agevolazioni fiscali di maggior respiro presenti nel nostro paese. Fino al 2024, grazie a questo bonus poteva essere detratto il 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione entro un limite massimo di 96.000€. Nel corso del 2025 e nel biennio successivo questa situazione cambierà in modo analogo a come è cambiata per l’Ecobonus.

Nel 2025, infatti, l’aliquota agevolata resterà del 50% per le “prime case” e scenderà al 36% per le “seconde case”. Dal 2026 la prima scenderà al 36% e la seconda al 30%. 

Tra gli interventi coperti da questa detrazione ci sono:

  • installazione di impianti basati sull'utilizzo di fonti rinnovabili per ottenere il risparmio energetico in usi domestici e gli interventi effettuati per il conseguimento di risparmio energetico;
  • interventi di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali;
  • ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
  • realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali;
  • eliminazione delle barriere architettoniche;
  • realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione o la robotica, sia idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi.

Ad avere diritto al Bonus ristrutturazioni sono i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili per i quali si effettuano i lavori e che ne sostengono le spese, ma anche l'inquilino o il comodatario.

Così come per l’Ecobonus anche il Bonus ristrutturazioni viene ripartito in 10 quote annuali di pari importo, entro i limiti della propria capienza fiscale.

Il destino dei Superbonus 110% e 90% e 70%

La misura denominata Superbonus 110% è stata al centro dell’attenzione mediatica nei mesi scorsi. Alcuni esperti ne hanno infatti sottolineato, con toni molto forti, l’impatto potenziale sul debito pubblico del nostro paese, cosa che ha spinto il governo e il parlamento a rivedere profondamente questa misura e le sue meccaniche.

Seppure queste revisioni lo renderanno meno attraente, il Superbonus resterà, almeno per tutto il 2025, la detrazione fiscale più conveniente soprattutto per i condomini, mentre la sua applicabilità per le villette è già decaduta.

La gamma di pompe di calore Hoval

Per chi avesse deciso di approfittare di uno degli incentivi messi a disposizione dallo Stato per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore, Hoval con le sue soluzioni è il partner ideale.

La gamma di pompe di calore Hoval comprende diverse serie di prodotti, sviluppate per rispondere al più ampio ventaglio di bisogni possibile. Tra queste, si distinguono le soluzioni Belaria Fit e Belaria Pro, progettate per offrire massima efficienza, versatilità e sostenibilità.

  • La Belaria Fit è una pompa di calore monoblocco modulante per installazione esterna, ideale per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Disponibile in modelli con capacità diverse, come la Belaria Fit (8-26) e la Belaria Fit (40-70), si adatta perfettamente a contesti come case plurifamiliari, industrie, hotel ed edifici adibiti a uffici, sia per nuove costruzioni che per progetti di risanamento. Questa soluzione consente di ottimizzare le prestazioni anche in cascata e supporta l’integrazione con sistemi energetici rinnovabili.
  • La Belaria Pro, invece, rappresenta una scelta pionieristica per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Con una temperatura di mandata fino a 70 °C, questa gamma è ideale per case monofamiliari e bifamiliari. Tra le sue varianti spiccano la Belaria Pro Compact, con unità interna compatta e accumulo integrato, e la Belaria Pro Comfort, pensata per garantire la massima comodità e prestazioni ottimali, sia per nuove costruzioni che per risanamenti.

Da sempre fedele alla sua missione, Hoval utilizza solo tecnologie innovative, capaci di prendersi cura dell’energia e dell’ambiente in cui viviamo.

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Autore


MarcoTambone

Marco Tambone

Marketing team