
"Un caldo benvenuto" per il Tower Bridge
È ritenuto uno dei monumenti più conosciuti al mondo. Da 150 anni solleva a mò di saluto le sue rampe per permettere il transito delle navi. AI suo interno Hoval garantisce ora una calda accoglienza ai visitatori, con un nuovo impianto di riscaldamento.
Problemi di traffico e altri ostacoli
Nel 1894, infine, in occasione dell'inaugurazione ufficiale, tutto il mondo rimase a bocca aperta di fronte a quel capolavoro tecnico. In due soli minuti il Tower Bridge sollevò le sue due rampe centrali per consentire il passaggio delle navi.
In concomitanza a recenti interventi di modifica di uno spazio espositivo è emerso una volta di più quanto sia utile una meticolosa progettazione preliminare. Gli ingegneri di Brinson Staniland Partnership e l’azienda edile T Brown Group si sono anche occupati del rinnovamento del vecchio impianto di riscaldamento.

La pelle d'oca dopo avere attraversato la passerella in vetro, sospesa a 42 metri sopra il cupo Tamigi, scompare al più tardi entrando negli spazi espositivi gradevolmente riscaldati.

E non solo a causa della direttiva ErP, si sono dovuti trasportare separatamente sul posto anche i bruciatori prescelti, completamente modulanti.

John Pearson, Project design manager presso T Brown, ricorda:
"L’accesso ai locali caldaia, attraverso angusti corridoi, ripide scale, scalette da nave e curve strette si è rivelato un ulteriore ostacolo"
Pertanto Hoval ha consegnato le caldaie ‘complettey-knocked-down' (CKD) (con componenti sciolti). Ogni singolo pezzo è stato poi montato sul posto, saldato e sottoposto a controllo idraulico dagli ingegneri di Hoval. Infine si sono installati gli alloggiamenti, i bruciatorie i comandi.