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Guida agli incentivi per le caldaie a biomassa

Guida agli incentivi per le caldaie a biomassa

Impianti e generatori di calore a biomassa sono una tecnologia sostenibile e vantaggiosa.

  • Blog
  • Installatori e Progettisti

Per questo motivo lo Stato e gli enti locali ne incentivano l’adozione da parte di privati, aziende e pubbliche amministrazioni. 
Nel mese di dicembre 2023 si è chiusa la ventottesima edizione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28).
Per la prima volta nella storia di questo importante appuntamento diplomatico il documento finale, redatto dopo intense settimane di negoziati, impegna i paesi partecipanti a ridurre l’impiego di tutti i combustibili fossili entro il 2050.
Come ha sottolineato il presidente della COP, il sultano degli Emirati Arabi Uniti Ahmed Al-Jaber, la parola “combustibili fossili” appare per la prima volta in assoluto nel documento finale della conferenza.
Anche se nel testo finale l’espressione “phase-out” ha lasciato posto a una formula meno drastica - “transitare fuori dai combustibili fossili nei sistemi energetici in modo giusto, ordinato ed equo” - il risultato ottenuto è importante e destinato a lasciare un segno tangibile nel corso dello sviluppo globale.
Il mondo, e con lui il nostro Paese, si trovano di fronte a una svolta cruciale: si impone la necessità di adottare fonti energetiche più sostenibili, capaci di ridurre la quantità di gas climalteranti che vengono emesse in atmosfera.
Tra le numerose tecnologie che caratterizzano questo scenario di transizione, gli impianti tecnologici alimentati con biomassa rappresentano una soluzione promettente, che abbraccia la natura ciclica e rinnovabile dei materiali organici utilizzati come combustibile. Essi rappresentano, ad oggi, la seconda fonte di energia rinnovabile termica più utilizzata in Italia. 
Per questo motivo, lo Stato e alcune regioni e province incentivano i cittadini nell’adozione di caldaie a biomassa e soluzioni tecnologiche con performance energetiche ed ambientali molto competitive, come le caldaie a pellet della serie BioLyt di Hoval. Esse rappresentano la soluzione perfetta per case monofamiliari, condomini, alberghi, uffici, scuole, edifici commerciali e reti di teleriscaldamento a corto raggio in contesti alpini o rurali.
Se desideri conoscere meglio le caldaie della serie BioLyt visita la pagina dedicata sul nostro sito, altrimenti continua a leggere per scoprire il variegato panorama di incentivi attivo in Italia per le caldaie a biomassa.
Incentivi per gli impianti a biomassa: un panorama complesso
Quello degli incentivi per l’installazione di impianti tecnologici a biomassa è un panorama intricato e complesso, che proveremo a chiarire in questo articolo, a vantaggio di chi decide per una scelta ecosostenibile, adottando questa tecnologia e contribuendo a contenere gli effetti della crisi climatica.
Ad aiutarci nel nostro compito sarà la Guida agli incentivi per gli impianti a biomassa pubblicata all’inizio del 2023 dall’Associazione Italiana Energie Agroforestali (AIEL), di cui Hoval è membro.
Quali sono i principali incentivi per l’adozione di caldaie a biomassa?
Il conto termico, le detrazioni fiscali (Ecobonus e Bonus Casa) e i certificati bianchi: sono queste le tre principali categorie di incentivi per l’adozione di impianti tecnologici a biomassa attivi oggi nel nostro Paese.
A queste tre categorie si aggiungono anche una serie di bandi offerti da regioni (Campania, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto) e provincie (Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento). Tutti i bandi offerti dagli enti locali integrano il conto termico e possono essere cumulati ad esso.

Per maggiori informazioni su questi bandi rimandiamo alla guida pubblicata dall’AIEL, mentre nei paragrafi successivi analizzeremo in dettaglio le principali categorie di incentivi.

Conto termico
Il conto termico è un tipo di incentivo diretto di cui possono beneficiare privati, aziende e pubbliche amministrazioni che possono ottenere contributi dilazionati in uno, due o cinque anni a seconda della taglia dell’impianto. Questo tipo di incentivo copre la sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione invernali alimentati a biomasse (revamping tecnologico) o la completa sostituzione di caldaie ad olio combustibile o carbone, gasolio e GPL.
           

Il conto termico in sintesi                                    
Tipo di incentivo:    Diretto (bonifico)
Durata:    1, 2 o 5 anni
Soggetti beneficiari:    Privati, aziende, p.a.
Il conto termico può essere erogato se i nuovi impianti installati rispettano le seguenti caratteristiche:
●    riscaldano le stesse utenze del vecchio impianto;
●    non superano del 10% la potenza del vecchio impianto a meno che il potenziamento non sia adeguatamente giustificato nella relazione tecnica di installazione;
●    qualora a essere sostituita sia una caldaia, i corpi scaldanti ad alte temperature da essa serviti devono essere dotati di valvole termostatiche modulanti;
●    gli impianti devono possedere obbligatoriamente un accumulatore (puffer), ad eccezione delle caldaie a caricamento automatico dove questo obbligo viene meno. In relazione a quest’ultimo punto, va comunque specificato che l’impiego di un accumulo termico che smorza i picchi di richiesta dell’utenza, rendendo più armonioso il connubio caldaia-impianto, è un accorgimento tecnologico da adottare sempre.

I generatori di calore inseriti in un contesto di impianto tecnologico accedono al conto termico se possiedono una certificazione ambientale a 4 stelle o superiore quando vanno a sostituire un generatore a biomassa esistente o a 5 stelle qualora si proceda a una nuova installazione (per aziende agricole o forestali) o alla sostituzione di un generatore non a biomassa.
 

InterventoCertificato ambientale
Sostituzione del generatore a biomassa  4 stelle (o superiore)
Nuova installazione o sostituzione di un generatore non a biomassa5 stelle

Trattandosi di un incentivo diretto, il conto termico viene erogato tramite un bonifico bancario dopo aver presentato tutti i documenti necessari entro i termini previsti dal Decreto Interministeriale del 16 febbraio 2016.
Richiesto da solo, senza gli incentivi regionali, il conto termico copre fino al 65% dei costi ammissibili. Cumulato con bandi regionali ed europei, la somma dei contributi a fondo perduto ottenibili riesce potenzialmente a coprire fino al 100% dei costi di installazione dell’impianto per i privati e il 65% dei medesimi per le aziende.
            Tempistiche e modalità di erogazione del conto termico                                    
Importo incentivo:    erogazione
Fino a 5000€ e <35 kW:    rata unica
Oltre 5000€ e <35 kW:    due rate annuali
Oltre 5000€ e >35 kW:    cinque rate annuali

Ecobonus
L’ecobonus è una forma di detrazione fiscale (IRPEF o IRES) di cui privati e aziende possono beneficiare fino al 31 dicembre del 2024. Questo tipo di incentivo copre la sostituzione totale o parziale oppure l’installazione all’interno di edifici esistenti di impianti di climatizzazione invernali alimentati a biomassa.
            L’ecobonus in sintesi                                    
Tipo di incentivo:    Detrazione fiscale (IRPEF o IRES)
Durata:    31/12/2024
Soggetti beneficiari:    Privati, aziende
L’ecobonus prevede una detrazione fiscale pari al 50% delle spese sostenute per un massimo di 30.000€ per unità immobiliare nel caso di sostituzione o nuova installazione di impianti a biomasse e di una detrazione fiscale pari al 65% delle spese sostenute per un massimo di 100.000€ per unità immobiliare nel caso di riqualificazione dell’intero edificio.
Per poter godere della detrazione fiscale garantita dall’ecobonus, gli impianti devono rispettare le seguenti caratteristiche:
●    i generatori installati, se oltre i 35 kW, non devono superare il 10% della potenza del vecchio generatore, a meno che un tecnico non ne motivi l’aumento;
●    gli impianti devono possedere obbligatoriamente un accumulatore (puffer), dimensionato secondo i criteri del progettista e/o costruttore.
I generatori di calore accedono al conto termico se possiedono una certificazione ambientale a 4 stelle o superiore quando vanno a sostituire un generatore a biomassa esistente o a 5 stelle qualora si proceda a una nuova installazione o alla sostituzione di un generatore non a biomassa.

InterventoCertificato ambientale
Sostituzione del generatore a biomassa  4 stelle (o superiore)
Nuova installazione o sostituzione di un generatore non a biomassa5 stelle

Trattandosi di una detrazione fiscale, quando l’ecobonus viene erogato dà diritto, nei 10 anni successivi, a detrarre le spese sostenute per l’intervento dall’IRPEF o dall’IRES. Inoltre, come tutti gli interventi che godono dell’ecobonus, anche la sostituzione di un impianto a biomasse può essere incentivato dal super bonus 110% (70% da Gennaio 2024) come “intervento trainato” in presenza di un “intervento trainante”. In questo caso, i requisiti previsti per l’impianto e il generatore restano i medesimi.
Bonus casa
Il bonus casa è una forma di detrazione fiscale (IRPEF o IRES) di cui privati e condomini possono beneficiare fino al 31 dicembre del 2024. Questo tipo di incentivo ammette l’installazione di generatori di calore a biomassa, anche in assenza di opere edilizie. Per questo intervento, il bonus casa prevede una detrazione pari al 50% delle spese sostenute, entro un massimale di spesa di 96.000€ per ogni unità immobiliare.
         

Il bonus casa in sintesi                                    
Tipo di incentivo:    Detrazione fiscale (IRPEF o IRES)
Durata:    31/12/2024
Soggetti beneficiari:    Privati, condomini
Al bonus casa accedono i generatori di calore che possiedono una certificazione ambientale a 4 stelle o superiore quando sostituiscono un generatore a biomassa esistente o quelli a 5 stelle qualora si proceda a una nuova installazione o alla sostituzione di un generatore non a biomassa. Inoltre, questa detrazione fiscale si applica anche all’installazione di impianti ibridi composti da caldaia a biomassa e pompa di calore.
           

InterventoCertificato ambientale
Sostituzione del generatore a biomassa  4 stelle (o superiore)
Nuova installazione o sostituzione di un generatore non a biomassa5 stelle

Trattandosi di una detrazione fiscale, quando il bonus casa viene erogato dà diritto, nei 10 anni successivi, a detrarre le spese sostenute per l’intervento dall’IRPEF o dall’IRES.
Certificati bianchi
I certificati bianchi sono un titolo di efficienza per TEP (tonnellata equivalente di petrolio) risparmiata rispetto ad una baseline definita da un monitoraggio ante-intervento sull’impianto esistente. Una forma di incentivo di cui possono beneficiare aziende e pubbliche amministrazioni per sostituire o installare ex novo impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili o per interventi di efficientemente di impianti a fonti fossili.
       

I certificati bianchi in sintesi                                    
Tipo di incentivo:    Titolo di efficienza per TEP risparmiato
Durata    —
Soggetti beneficiari:
    Aziende, Pubbliche Amministrazioni
 

Nel mese di dicembre 2023 si è chiusa la ventottesima edizione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28).

Per la prima volta nella storia di questo importante appuntamento diplomatico il documento finale, redatto dopo intense settimane di negoziati, impegna i paesi partecipanti a ridurre l’impiego di tutti i combustibili fossili entro il 2050.
Come ha sottolineato il presidente della COP, il sultano degli Emirati Arabi Uniti Ahmed Al-Jaber, la parola “combustibili fossili” appare per la prima volta in assoluto nel documento finale della conferenza.

Anche se nel testo finale l’espressione “phase-out” ha lasciato posto a una formula meno drastica - “transitare fuori dai combustibili fossili nei sistemi energetici in modo giusto, ordinato ed equo” - il risultato ottenuto è importante e destinato a lasciare un segno tangibile nel corso dello sviluppo globale.

Il mondo, e con lui il nostro Paese, si trovano di fronte a una svolta cruciale: si impone la necessità di adottare fonti energetiche più sostenibili, capaci di ridurre la quantità di gas climalteranti che vengono emesse in atmosfera.

Tra le numerose tecnologie che caratterizzano questo scenario di transizione, gli impianti tecnologici alimentati con biomassa rappresentano una soluzione promettente, che abbraccia la natura ciclica e rinnovabile dei materiali organici utilizzati come combustibile. Essi rappresentano, ad oggi, la seconda fonte di energia rinnovabile termica più utilizzata in Italia.

Per questo motivo, lo Stato e alcune regioni e province incentivano i cittadini nell’adozione di caldaie a biomassa e soluzioni tecnologiche con performance energetiche ed ambientali molto competitive, come le caldaie a pellet della serie BioLyt di Hoval. Esse rappresentano la soluzione perfetta per case monofamiliari, condomini, alberghi, uffici, scuole, edifici commerciali e reti di teleriscaldamento a corto raggio in contesti alpini o rurali.

Se desideri conoscere meglio le caldaie della serie BioLyt visita la pagina dedicata sul nostro sito, altrimenti continua a leggere per scoprire il variegato panorama di incentivi attivo in Italia per le caldaie a biomassa.

Incentivi per gli impianti a biomassa: un panorama complesso

Quello degli incentivi per l’installazione di impianti tecnologici a biomassa è un panorama intricato e complesso, che proveremo a chiarire in questo articolo, a vantaggio di chi decide per una scelta ecosostenibile, adottando questa tecnologia e contribuendo a contenere gli effetti della crisi climatica.

Ad aiutarci nel nostro compito sarà la Guida agli incentivi per gli impianti a biomassa pubblicata all’inizio del 2023 dall’Associazione Italiana Energie Agroforestali (AIEL), di cui Hoval è membro.

Quali sono i principali incentivi per l’adozione di caldaie a biomassa?

Il conto termico, le detrazioni fiscali (Ecobonus e Bonus Casa) e i certificati bianchi: sono queste le tre principali categorie di incentivi per l’adozione di impianti tecnologici a biomassa attivi oggi nel nostro Paese.

A queste tre categorie si aggiungono anche una serie di bandi offerti da regioni (Campania, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto) e provincie (Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento). Tutti i bandi offerti dagli enti locali integrano il conto termico e possono essere cumulati ad esso.

Per maggiori informazioni su questi bandi rimandiamo alla guida pubblicata dall’AIEL, mentre nei paragrafi successivi analizzeremo in dettaglio le principali categorie di incentivi.

Conto termico

Il conto termico è un tipo di incentivo diretto di cui possono beneficiare privati, aziende e pubbliche amministrazioni che possono ottenere contributi dilazionati in uno, due o cinque anni a seconda della taglia dell’impianto. Questo tipo di incentivo copre la sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione invernali alimentati a biomasse (revamping tecnologico) o la completa sostituzione di caldaie ad olio combustibile o carbone, gasolio e GPL.

            Il conto termico in sintesi         

                     

Tipo di incentivo:

Diretto (bonifico)

Durata:

1, 2 o 5 anni

Soggetti beneficiari:

Privati, aziende, p.a.

Il conto termico può essere erogato se i nuovi impianti installati rispettano le seguenti caratteristiche:

  • riscaldano le stesse utenze del vecchio impianto;
  • non superano del 10% la potenza del vecchio impianto a meno che il potenziamento non sia adeguatamente giustificato nella relazione tecnica di installazione;
  • qualora a essere sostituita sia una caldaia, i corpi scaldanti ad alte temperature da essa serviti devono essere dotati di valvole termostatiche modulanti;
  • gli impianti devono possedere obbligatoriamente un accumulatore (puffer), ad eccezione delle caldaie a caricamento automatico dove questo obbligo viene meno. In relazione a quest’ultimo punto, va comunque specificato che l’impiego di un accumulo termico che smorza i picchi di richiesta dell’utenza, rendendo più armonioso il connubio caldaia-impianto, è un accorgimento tecnologico da adottare sempre.

I generatori di calore inseriti in un contesto di impianto tecnologico accedono al conto termico se possiedono una certificazione ambientale a 4 stelle o superiore quando vanno a sostituire un generatore a biomassa esistente o a 5 stelle qualora si proceda a una nuova installazione (per aziende agricole o forestali) o alla sostituzione di un generatore non a biomassa.

            Intervento         

            Certificato Ambientale         

Sostituzione del generatore a biomassa

4 stelle (o superiore)

Nuova installazione o sostituzione di un generatore non a biomassa

5 stelle

Trattandosi di un incentivo diretto, il conto termico viene erogato tramite un bonifico bancario dopo aver presentato tutti i documenti necessari entro i termini previsti dal Decreto Interministeriale del 16 febbraio 2016.

Richiesto da solo, senza gli incentivi regionali, il conto termico copre fino al 65% dei costi ammissibili. Cumulato con bandi regionali ed europei, la somma dei contributi a fondo perduto ottenibili riesce potenzialmente a coprire fino al 100% dei costi di installazione dell’impianto per i privati e il 65% dei medesimi per le aziende.

            Tempistiche e modalità di erogazione del conto termico         

                     

Importo incentivo:

Erogazione

Fino a 5000€ e <35 kW:

rata unica

Oltre 5000€ e <35 kW:

due rate annuali

Oltre 5000€ e >35 kW:

cinque rate annuali

Ecobonus

L’ecobonus è una forma di detrazione fiscale (IRPEF o IRES) di cui privati e aziende possono beneficiare fino al 31 dicembre del 2024. Questo tipo di incentivo copre la sostituzione totale o parziale oppure l’installazione all’interno di edifici esistenti di impianti di climatizzazione invernali alimentati a biomassa.

            L’ecobonus in sintesi         

                      

Tipo di incentivo:

Detrazione fiscale (IRPEF o IRES)

Durata:

31/12/2024

Soggetti beneficiari:

Privati, aziende

L’ecobonus prevede una detrazione fiscale pari al 50% delle spese sostenute per un massimo di 30.000€ per unità immobiliare nel caso di sostituzione o nuova installazione di impianti a biomasse e di una detrazione fiscale pari al 65% delle spese sostenute per un massimo di 100.000€ per unità immobiliare nel caso di riqualificazione dell’intero edificio.

Per poter godere della detrazione fiscale garantita dall’ecobonus, gli impianti devono rispettare le seguenti caratteristiche:

  • i generatori installati, se oltre i 35 kW, non devono superare il 10% della potenza del vecchio generatore, a meno che un tecnico non ne motivi l’aumento;
  • gli impianti devono possedere obbligatoriamente un accumulatore (puffer), dimensionato secondo i criteri del progettista e/o costruttore.

I generatori di calore accedono al conto termico se possiedono una certificazione ambientale a 4 stelle o superiore quando vanno a sostituire un generatore a biomassa esistente o a 5 stelle qualora si proceda a una nuova installazione o alla sostituzione di un generatore non a biomassa.

            Intervento         

            Certificato Ambientale          

Sostituzione del generatore a biomassa

4 stelle (o superiore)

Nuova installazione o sostituzione di un generatore non a biomassa

5 stelle

Trattandosi di una detrazione fiscale, quando l’ecobonus viene erogato dà diritto, nei 10 anni successivi, a detrarre le spese sostenute per l’intervento dall’IRPEF o dall’IRES. Inoltre, come tutti gli interventi che godono dell’ecobonus, anche la sostituzione di un impianto a biomasse può essere incentivato dal super bonus 110% (70% da Gennaio 2024) come “intervento trainato” in presenza di un “intervento trainante”. In questo caso, i requisiti previsti per l’impianto e il generatore restano i medesimi.

Bonus casa

Il bonus casa è una forma di detrazione fiscale (IRPEF o IRES) di cui privati e condomini possono beneficiare fino al 31 dicembre del 2024. Questo tipo di incentivo ammette l’installazione di generatori di calore a biomassa, anche in assenza di opere edilizie. Per questo intervento, il bonus casa prevede una detrazione pari al 50% delle spese sostenute, entro un massimale di spesa di 96.000€ per ogni unità immobiliare.

            Il bonus casa in sintesi         

                     

Tipo di incentivo:

Detrazione fiscale (IRPEF o IRES)

Durata:

31/12/2024

Soggetti beneficiari:

Privati, condomini

Al bonus casa accedono i generatori di calore che possiedono una certificazione ambientale a 4 stelle o superiore quando sostituiscono un generatore a biomassa esistente o quelli a 5 stelle qualora si proceda a una nuova installazione o alla sostituzione di un generatore non a biomassa. Inoltre, questa detrazione fiscale si applica anche all’installazione di impianti ibridi composti da caldaia a biomassa e pompa di calore.

            Intervento         

            Certificato Ambientale         

Sostituzione del generatore a biomassa

4 stelle (o superiore)

Nuova installazione o sostituzione di un generatore non a biomassa

5 stelle

Trattandosi di una detrazione fiscale, quando il bonus casa viene erogato dà diritto, nei 10 anni successivi, a detrarre le spese sostenute per l’intervento dall’IRPEF o dall’IRES.

Certificati bianchi

I certificati bianchi sono un titolo di efficienza per TEP (tonnellata equivalente di petrolio) risparmiata rispetto ad una baseline definita da un monitoraggio ante-intervento sull’impianto esistente. Una forma di incentivo di cui possono beneficiare aziende e pubbliche amministrazioni per sostituire o installare ex novo impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili o per interventi di efficientemente di impianti a fonti fossili.

           I certificati bianchi in sintesi         

                     

Tipo di incentivo:

Titolo di efficienza per TEP risparmiato

Durata

Soggetti beneficiari:

Aziende, Pubbliche Amministrazioni

A differenza di quanto accade per il conto termico e le detrazioni fiscali (ecobonus e bonus casa), possono usufruire di questo genere di incentivo generatori dalla potenza nominale termica inferiore o uguale a 500 kW di classe 5 e generatori dalla potenza nominale termica superiore o uguale a 500 kW di qualsiasi classe, ma entrambi devono rientrare nella classificazione a 5 stelle quando sostituiscono un generatore a combustibile fossile.

 Caratteristiche del generatore         

                     

                     

Potenza nominale termica:

minore o uguale a 500kW

superiore o uguale a 500kW

Classe generatore:

5

-

Limiti di emissione

5 stelle nel caso di sostituzione generatore a combustibile fossile

5 stelle nel caso di sostituzione generatore a combustibile fossile

I titoli ottenuti attraverso i certificati bianchi vengono concessi per un periodo di sette anni in caso di sostituzione e di 10 nel caso di una nuova installazione.

Perché gli incentivi per l’installazione di generatori di calore a biomassa sono importanti per la transizione ecologica?

La risposta secca a questa domanda è perché questo genere di generatori di calore utilizza un combustibile il cui impatto sulla produzione di gas clima-alteranti è neutro.

In termini generali, la biomassa non è altro che l’insieme di tutti gli organismi vegetali e animali presenti nell’ambiente, esseri umani compresi.

In termini energetici, in accordo a quanto stabilito dall’articolo 2 della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, la biomassa è:

la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.

In questo senso, il termine biomassa si riferisce a ogni genere di materia organica che può essere utilizzata come fonte di energia.

Che derivi da piante, animali o microrganismi, la composizione chimica di una biomassa utilizzabile come fonte di energia è, in generale, identica a quella che troviamo in un combustibile fossile: carbonio, idrogeno e ossigeno, con piccole quantità di azoto e altri elementi. Della sua struttura molecolare possono far parte cellulosa, emicellulosa e lignina, che rendono perfetta la biomassa per la produzione di energia attraverso diversi procedimenti come, per esempio, la combustione diretta, la gassificazione o la pirolisi.

Le fonti di biomassa idonee ad essere impiegate in impianti tecnologici per la climatizzazione possono essere numerose. Tra queste ci sono i residui agricoli e industriali, la biomassa animale e le colture energetiche e, infine, la biomassa legnosa che è la più comune fonte vegetale utilizzata per il riscaldamento.

Nella definizione di biomassa legnosa rientrano i tronchetti e la legna da ardere, i pellet di legno, il cippato e le briquette. Nell’ambito del riscaldamento domestico e industriale, oltre alle biomasse legnose si utilizzano anche il biogas e, anche se in misura minore, i grassi e gli oli vegetali.

Quindi, il funzionamento di una caldaia a biomassa non è diverso da quello di ogni altro tipo di caldaia. Attraverso un processo di combustione viene riscaldata l’acqua che circola nell’impianto di riscaldamento o in quello dedicato alla produzione di acqua calda sanitaria.

La differenza sostanziale, che rende la combustione della biomassa, in particolare di quella vegetale, interessante sotto il profilo della rinnovabilità è che il carbonio emesso durante la combustione sottoforma di CO2 (anidride carbonica), viene  successivamente riassorbito nel  ciclo vitale della nuova vegetazione originando un’impronta sull’alterazione del Clima nulla o pressoché nulla.

In aggiunta, il ciclo vitale con il quale il carbonio contenuto nel combustibile fossile viene emesso e riassorbito in atmosfera è molto più veloce (quale anno) rispetto al ciclo con il quale si sono formati i combustibili fossili (milioni di anni), e questo fa sì che il concetto di rinnovabilità del combustibile possa essere esteso anche alla capacità del sistema di sostenersi e rigenerarsi nel tempo in una scala temporale umana, e non geologica.

Trattandosi di focolari in cui viene bruciato un composto organico a base di carbonio, le caldaie a biomassa possono essere considerate un utile mezzo verso la transizione energetica in ottica di rinnovabilità ma non sono certo esenti dall’emissioni di altre potenziali sostanze inquinanti che, pur non alterando il Clima, possono avere un impatto localizzato sulla qualità dell’aria; per questo motivo, è di fondamentale importanza la qualità energetica ed ambientale dei sistemi tecnologici alimentati a biomassa ed è fondamentale che costruttori, installatori e ingegneria di progetto lavorino in simbiosi per configurare un impianto sia efficiente, sia rinnovabile.

Gli incentivi offerti dallo Stato e le integrazioni previste da regioni e province hanno due obiettivi:

  • rinnovare gli impianti e dei generatori di calore a biomassa più obsoleti e quindi più inquinanti e meno efficienti;
  • sostituire gli impianti e i generatori di calore a combustibili fossili con i più sostenibili impianti e generatori a biomassa.

I vantaggi economici delle caldaie a biomassa

Oltre alla sostenibilità, gli impianti tecnologici a biomassa hanno un altro grande vantaggio rispetto a quelle che utilizzano combustibili fossili: il costo.

Pellet, cippato e nocciolino, per esempio, permettono un risparmio compreso tra il 45% e il 65% rispetto a combustibili come metano, gasolio e GPL.

Prendendo come punto di riferimento dati relativi al 2020, riscaldare per un anno un’abitazione di 180 metri quadri posta in zona climatica D per 150 giorni e 12 ore al giorno costava:

  • 1.245,00 €/anno col gasolio
  • 1.035,00 €/anno col GPL
  • 930,00 €/anno col metano
  • 580,00 €/anno col nocciolino
  • 525,00 €/anno col pellet
  • 280,00 €/anno col cippato

Questo significa che il risparmio medio annuo del pellet rispetto ai combustibili fossili si aggirava intorno al 50%;

            Combustibile          

            Risparmio €         

            Risparmio %         

Gasolio

719,00 €

57,8%

Metano

401,00 €

43,3%

GPL

509,00 €

49,02%

quello del nocciolino si aggirava intorno al 45%;

            Combustibile         

            Risparmio €         

            Risparmio %         

Gasolio

663,00 €

53,3%

Metano

346,00 €

38%

GPL

453,00 €

43,9%

e, infine, quello del cippato intorno al 65%.

            Combustibile         

            Risparmio €         

            Risparmio %         

Gasolio

964,00 €

77,5%

Metano

646,00 €

69,8%

GPL

754,00 €

72,9%

Conclusioni

Seppure con qualche criticità, impianti e caldaie a biomassa rappresentano una tecnologia rinnovabile, che può giocare un ruolo di primo piano nel corso della transizione ecologica che attende l’Italia e il mondo negli anni a venire.

È per questo motivo che lo Stato e gli enti locali hanno attivato un ampio programma di incentivi e detrazioni fiscali. Conto termico, ecobonus, bonus casa e certificati bianchi aiutano cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni a sostituire i vecchi impianti e generatori a combustibili fossili con i più efficienti, convenienti e sostenibili impianti e generatori a biomassa.