VMC sempre accesa e sanificazione: come gestire la ventilazione meccanica controllata in tempi di Covid 19
VMC sempre accesa e sanificazione: come gestire la ventilazione meccanica controllata in tempi di Covid 19
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A casa come in ufficio, è necessario gestire correttamente gli impianti di ventilazione meccanica controllata
Garantire il massimo livello di sicurezza. E’ ormai il mantra che accompagna inesorabile le nostre giornate trascorse in isolamento domestico o a distanza controllata nei pochi ambienti di lavoro in cui l’operatività viene consentita.
Alle raccomandazioni generali di non toccarsi mani, naso e occhi, di evitare le strette di mano, le distanze ravvicinate e di igienizzare le superfici, si aggiungono i consigli che l’OMS fornisce per cercare di contenere ulteriormente le dimensioni del contagio.
Sul tema della aerazione e della ventilazione degli ambienti chiusi si sono espressi anche l’Istituto Superiore di Sanità e l’AICARR, Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione.
Niente particelle sospese nell’aria e corretto grado di umidità
Perché, se è vero che si consiglia di arieggiare più volte al giorno gli ambienti, è anche vero che per le case e i luoghi di lavoro dotati di VMC, oggi è più che mai necessario rispettare alcune semplici regole per garantirne il corretto funzionamento e la adeguata manutenzione.
Considerando che l’aria esterna non è normalmente contaminata dal virus, AiCARR consiglia di areare frequentemente gli ambienti non dotati di ventilazione meccanica. Se però negli ambienti sono presenti impianti di ventilazione che forniscono aria di rinnovo, l’associazione suggerisce di tenere la VMC sempre accesa (24 ore su 24, 7 giorni su 7) e di farla funzionare alla velocità nominale o massima consentita dall’impianto, per rimuovere le particelle sospese nell'aria (l’aerosol) e per evitare che si depongano sulle superfici.
La ventilazione meccanica controllata e la filtrazione dell’aria possono avvenire tramite impianti dedicati (di sola ventilazione), o tramite impianti di climatizzazione (impianti misti ad aria primaria e impianti a tutt’aria); la diluizione con aria esterna e i filtri ad elevata efficienza riducono la presenza di particolato e di bio-aerosol contribuendo in tale maniera alla riduzione dei rischi di contagio. AiCARR consiglia di valutare sempre l’opportunità o la necessità di chiudere le vie di ricircolo e di evitare che l’aria immessa sia contaminata da quella estratta o espulsa dagli ambienti.
E’ inoltre necessario tenere sotto controllo i parametri microclimatici come temperatura, CO2 e umidità relativa e mantenere il corretto tasso di umidità relativa al di sopra del 40%, perché un ambiente secco può provocare la secchezza delle mucose, riducendo la funzione di barriera al virus.
Una volta osservati questi accorgimenti, potrebbe essere utile prevedere un intervento di manutenzione e di sanificazione della VMC straordinaria, considerando anche l’elevato utilizzo continuativo.
Le soluzioni di VMC Hoval
La presenza sul mercato di soluzioni di VMC particolarmente evolute, supportate da un servizio di assistenza capillarmente presente e disponibile, rappresenta sicuramente una garanzia di sicurezza e pone il cliente nella condizione di sapere che troverà risposte a tutti i quesiti che potrebbero insorgere in un’epoca incerta come questa.
Le soluzioni Hoval di VMC, tutte rigorosamente digitalizzate, sono particolarmente innovative. Producono un flusso d’aria continuo tra ambiente interno ed esterno, facendo entrare l’aria ricca di ossigeno ed eliminando contemporaneamente l’aria viziata. L’aria viene filtrata e purificata da polveri e allergeni e si elimina la formazione di umidità e muffe.
Gli ambienti sono più salubri e la sensazione di benessere è immediatamente percepibile. I sistemi di VMC Hoval HomeVent di ultima generazione e digitalizzati, grazie al recuperatore entalpico, permettono una ventilazione meccanica controllata con recupero di calore e umidità dell'ambiente evitando sia la formazione di condensa che di aria eccessivamente secca. L'aria esterna filtrata viene riscaldata e umidificata, utilizzando l'energia ricavata dall'aria estratta dagli ambienti. Lo scambiatore di calore entalpico consente di ottenere un coefficiente di rendimento fino al 130%, di cui l'87% é dato dal recupero di calore e il 43% del recupero di umidità.