Il conto termico si aggiorna e diventa 2.0 con un ulteriore passo per l'efficienza energetica negli edifici. Ecco le prime novità
Conto termico. Doveva essere la risposta dei consumi termici al Conto energia elettrico che ha avuto un ruolo fondamentale nel successo sia del fotovoltaico, sia
dell'eolico e che ha spazzato via tutte le incertezze relative alle incentivazioni in conto capitale. Il sistema è semplice. L'incentivo è indissolubilmente legato
all'energia prodotta, e messa in rete. Niente produzione d'energia, niente CO2 evitata, niente incentivi.
Semplice, intuitivo ed efficace.
E non è un caso che il Conto energia, inventato da uno dei padri delle rinnovabili nel 1999 in Germania, Hermann Scheer, si sia diffuso in tutto il mondo con il nome di feed in tariffs. Chiaro che un meccanismo con un successo simile si sia voluto
replicarlo anche per l'energia usata per la climatizzazione, che rappresenta a livello europeo, il grosso dei consumi energetici delle abitazioni con un 26,8%
contro il 25,1% dell'industria e il 31,6% dei trasporti, in termini d'energia primaria. La prima formulazione del Conto termico energia ha avuto, in Italia, uno
scarso successo.

Le principali novità

Sul fronte dei soggetti ammessi ci sono due grandi categorie: le pubbliche amministrazioni e i soggetti privati che hanno possibilità d'intervento diversi che vedremo in seguito nel dettaglio. La distinzione s'è resa necessaria sia per "limitare" la platea privata, in Italia ci sono 24 milioni d'abitazioni abitate da residenti, che se dovessero efficientarsi tutte in maniera radicale nello stesso momento produrrebbero un "go and stop" sul fronte dell'incentivazione per esaurimento fondi, sia per consentire alla pubblica amministrazione d'essere d'esempio verso i cittadini e le imprese che possono essere accompagnati nell'utilizzo delle tecnologie ammesse a incentivazione.
Si tratta, quindi, di una modulazione della politica incentivante in parallelo a quella industriale che vuole
tracciare una road
map costante nel tempo. La soluzione migliore per il tessuto economico del paese fatto da aziende,
professionisti, installatori e utenti finali.
Nei prossimi post vedremo nel dettaglio gli incentivi per la Pubblica Amministrazione e successivamente per i privati.